17 apr 2008

Le plat pays


Le plat pays: così cantava Jacques Brel del suo Belgio e mi viene, anche se per altre ragioni rispetto a quelle del cantautore, il riflesso di pensare a noi. Dico "noi" con tutte le possibili nuove accezioni che il pronome può avere di questi tempi. Da un post del mio amico Giorgio (lo so che non siamo ancora amici, ma ci capiamo già) di cui un giorno sì e uno no cerco di leggerne il blog (un Giorgio sì e l'altro no mi viene da dire) mi viene lo spunto per scrivere alcune righe. Ho raccontato in queste settimane, per pochi intimi, cose che mi sembravano ovvie: il primo post vero l'avevo intitolato Boselli for president, poi il resoconto della mia visita con Davidone a Monza a sentire Formaggino e ancora le idee sulla Sicilia, insomma tutto lasciava trasparire sensazioni evidenti. Dalle idee di uno (cioè io) che non si occupa di comunicazione o di politica, che viaggia abbastanza per l'Italia incontrando imprenditori, sindaci, assessori e, capita, ministri e che soprattutto ha come valore quello di osservare i fatti, passati e presenti, con lucidità e senza lenti deformanti, pur mantenendo le sue idee, le sue passioni e i suoi sogni, appariva tutto chiaro, quasi abbagliante. Premetto che non sto facendo l'elogio alla mia preveggenza, ci mancherebbe altro non ho mai fatto neanche un 12 al Totocalcio, semplicemente vorrei portare all'attenzione quello che il mondo dei media (blogger compresi) ci porta in tavola ogni giorno. Passi che Boselli dichiari che avrebbe preso il 4% o che Formaggino ci dicesse che ormai eravamo lì a un'incollatura dal nano, tanto che dai sondaggi più accurati gli si vedevano i peli delle orecchie, ma tutto il parlare di pareggi, governi istituzionali, liste pro life, riforme elettorali? E Realacci che commenta gli exit polls, dopo quello che era successo nelle scorse elezioni, dicendo che il Pd avrebbe dato una Camera all'opposizione (invece loro non ci danno neanche il bagno adesso)? E la Bindi, proprio lei che sembrava anche intelligente certe volte, va a dire in tv che il Pd è il primo partito? Ma questa gente dove vive? E i giornali che fanno? Intrattenimento? Gossip?
Io mi chiedo: a momenti perdevamo le elezioni di due anni fa (magari le avessimo perse!) dopo 5 anni pazzeschi di centrodestra con un paese con le pezze al culo e in più "tutti insieme appassionatamente" compresa la Sbarbati dei Repubblicani (ve la ricordate in piena notte a festeggiare i 25.000 voti in più con Fassino e Prodi sul palco di piazza del Popolo?). Ma quale genio poteva pensare di battere veramente uno come il nano dopo 24 mesi di comiche+rifiuti+mozzarelle+Ratzinger+benzina a 1.40 e pane a 4 euro al chilo?
Capisco "il provarci" per chi paertecipa a una competizione, ma gli analisti dove sono? Sono quasi tutti al soldo di qualcuno? Vogliono solo vendere un prodotto e scrivono quello che la gente vuole sentirsi dire? Oppure hanno messo il passamontagna al contrario. Giorgio aiutami tu, io Scalfari non ce la faccio più a leggerlo!

1 commento:

Giorgio ha detto...

Mi sa che sono io a dovermi fare aiutare da te. Da te e da Davidone. Da te che giri l'Italia e incontri di tutto un po' e da Davidone che anche se resta fermo tra Seregno e Solaro ha occhio e orecchio e naso e cuore per distinguere il falso dal vero, il buono dal gramo... Prosit