19 mar 2008

Un paese con la "p" minuscola



Oggi il Censis ha presentato un dossier dal titolo Abitudini e sorprese nel voto degli italiani .

Riporto queste righe dal comunicato stampa: "Le proposte politiche si calano in una società ad altissima soggettività dove oltre il 56% delle persone è convinta che occorra “pensare di più a se stessi e alla propria famiglia” piuttosto che agli interessi degli altri, con una punta del 70,2% tra gli anziani. E ciò in un contesto nel quale anche il rapporto tra la società e la politica è al suo punto più basso."

Non credo di andare troppo lontano dalla verità sostenendo che più di tanti sondaggi sulle intenzioni di voto (più o meno tarocchi a destra come a sinistra) occorre sbirciare dietro la tenda del nostro tempo per capire la direzione che prenderemo.

Un sociologo americano, Edward Banfield, scrisse un fantastico saggio alla fine degli anni 50 intitolato Moral Basis of a Backward Society (pubblicato in italiano molti anni dopo dal Mulino col titolo "Le basi morali di una società arretrata"). Il buon Edward restituì con una ricerca sul campo i valori, gli atteggiamenti e i comportamenti rilevati in un paesino del Sud Italia (Montegrano, così lo chiama, in realtà era Chiaromonte in provincia di Potenza, sono stato lì nel 2004 per lavoro e vi sconsiglio di andarci a meno che non siate dei sociologi o vogliate sperimentare forme di mobbing rispetto alla vostra presenza in paese). Per farla breve, la teoria che esce dal libro è quella della presenza (possiamo dire in molte aree del Mezzogiorno) di un "familismo amorale", cioè di una società in cui "i valori" sono presenti e trovano esercizio solo all'interno del nucleo familiare, fuori da questi c'è amoralità (non immoralità), cioè il tema del bene e del male non entra in gioco, non rileva; il concetto di "bene comune" non si affaccia neppure, potremmo dire quindi che è inconcepibile. Ecco allora che il progresso (o il cambiamento), che inevitabilmente passa attraverso la cooperazione sociale e l'investimento negli altri, è strutturalmente impossibile, perlomeno a livello endogeno, a causa di questa "cultura". Comunque Banfield non fu messo nel pentolone, morì una decina di anni fa anzianotto nel suo letto dopo aver fatto il consigliere alla Casa Bianca.
Per concludere: senza un'idea collettiva, un modello forte di comunità a cui guardare, la "ggente" si ripiega su stessa, diventa amorale nei processi sociali, e trova nei mostruosi personaggi politici della destra italiana dei guardiani ideali dello status quo. Con loro al potere chi vuole coltivare solo il proprio orticello in santa pace e con la benedizione di Benedetto16 fa un affarone: il Vaticano ci mette i valori surgelanti, loro manovrano e maneggiano mentre il popolo, cioè chi può del popolo, mette in cascina (chi ha poco vuole sicurezza rispetto a chi non ha niente, chi ha molto avrà sempre di più). Per questo perderemo le elezioni non perché il nano capellone ha le Tv (cosa orrida di per sé ma che è una conseguenza non una causa).
Questi sono i valori di oggi, il pullman che gira l'Italia è pura consolazione illusoria perché la battaglia si combatte (soprattutto) altrove. Intanto Chiaromonte batte Italia 2-0

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