5 mar 2008

L'età dell'innocenza


L'età fa brutti scherzi, si dice, e in effetti me ne sto rendendo conto. Ogni tanto vado in riserva di neuroni, cosa che una volta col piffero che mi succedeva. Ad esempio nel 1982, e per molti anni a venire, avrei ricordato con l'agilità mentale di un colibrì, tutti i marcatori di ciascuna delle 52 partite giocate nei Mondiali di calcio che la nazionale di Enzo Bearzot vinse in Spagna (compresi quelli del mitico 1-10 che El Salvador incassò dal'Ungheria). Adesso, per fare un esempio ricordo solo il gol di Zapata per i centroamericani e di Toth e Kiss, forse una tripletta, per i magiari. E gli altri? Dove sono svaniti i giocatori di quel pomeriggio di giugno 1982? Svuotati per sempre come files qualunque dal cestino di Windows? Oppure posso recuperarne i frammenti e ricomporli con un defrag psicanalitico? Tutte domande oziose. La risposta-tipo è che nel tempo ho dovuto far spazio a cose più importanti o forse semplicemente più utili e allora per ricordarmi a memoria tutte le fermate del metrò di Milano ho dovuto sacrificare, magari senza accorgermene, i nomi dei portieri del Perù o dell'Austria (scherzo quello dell'Austria, Koncilia non posso dimenticarlo per niente al mondo). Ma non poteva il software che mi governa chiedermi almeno se confermavo l'operazione? Ma io non mi rassegno, e come Ciriaco'28 alzo la testa, rivendico la mia giovinezza e sono convinto che, come lui ha trovato un posto per candidarsi ancora una volta (12esima) a parlamentare con un-partito-qualsiasi-basta-esserci, anch'io adesso, se mi concentro tantissimo come Renatopozzetto nel film Da Grande (uno dei miei preferiti), posso fare la conta e chiamare all'appello tutti ma proprio tutti quegli eroi dell'estate 82. Lotto indefesso contro la chimica e la biologia e riaffermo il mio passato autistico. Solo così sarò sicuro che c'ero anch'io quella volta.

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