14 mag 2008

Garantè

Anni fa nel nostro paese e più di preciso nel "territorio dello Stato"(lo dico nel senso più occidentale del termine quindi con un'accezione più inclusiva rispetto a quella che abbiamo oggi nelle democrazie post-dittatoriali europee in particolare Grecia, Spagna e Italia), apparve la misteriosa figura del Garante, capo solenne di una qualche Authority (autarchicamente definita anche Autorità in seguito ma comunque inutile e partiticamente nominata). L'anglismo "welfare" persiste invece nel lessico governativo, molti sindaci leghisti pensano che sia Uèlfer o Vèlfer un eroe celtico e quindi sono entusiasti come quando mettono i nomi in dialetto sotto i cartelli stradali di ingresso al paesello. Questa premessa farebbe pensare alla scrittura di un post serioso di ingegneria istituzionale invece no. Volevo solo manifestare un certo rammarico perché nelle varie Autorità ci sono stati Rodotà, Catricalà e Calabrò. Insomma avete capito, oltre ad avere gli appoggi politici giusti dovete avere una cosa che pochi hanno cioè un cognome così. Per cui nelle nuove nomine preparatevi magari a un Jerry Calà.

9 mag 2008

Il rovello del tifoso

Questo è un periodo duro. Lo sappiamo. Io fatico a prendere sonno, mi infliggo sofferenze neurologiche a vedere Scajola al posto di Bersani o, che so, Ronchi al posto della Bonino. Se penso a Bondi ministro dei Beni Culturali comincio a piangere e mi rigiro nel letto provando a svegliarmi e invece sono già sveglio e l'unica è addormentarsi. In più c'è la Carfagna e tanti altri incredibili. Poi però penso anche che questo è un governo molto più vicino agli italiani, che interpreta meglio il paese e che quindi è un semplice e naturale esito della democrazia. Dopotuttto la Prestigiacomo credo farà meglio di Pecoraro (e vorrei vedere) e Matteoli mi dà più affidamento di Di Pietro. Penso anche che, da buon italiano, dovrei sperare che questo governo faccia bene e che duri. E' nel mio interesse, in quello dei miei amici e della mia famiglia che Berlusconi abbia successo, che il debito sia risanato, che i mezzi pubblici funzionino meglio, che la sanità sia più efficiente, che la spesa pubblica venga riqualificata, che Sacconi mi aumenti lo stipendio. Certo, mi dico, devo fare così, come dice Walter, non offendere l'avversario, dialogare, fare le riforme insieme, costruire una democrazia matura. Insomma fare la mia parte pur senza entusiasmi. Se alla fine dei 5 anni avranno fatto bene, anche io e Walter voteremo Silvio, se non sarà già al Quirinale, e se no voteremo Tremonti. Forse mi viene addirittura il sospetto che se dovessi scommettere su quale schieramento politico potrebbe approvare i Pacs, o cose simili, forse punterei sulla destra. Però poi mi scopro tifoso; e allora verso mattina, quando gli uccellini sui pochi alberi rimasti nel mio cortile fanno sentire la loro voce rasserenante, mi rendo conto che non sono ancora pronto per avere un animo anglosassone, mi viene in mente Silvio che parla di Mangano, il digitale terrestre, le leggi ad personam, Raimondo Vianello, Schifani al Senato, il labbro bavoso di Gasparri, Calderoli e Borghezio e anche Matteo Salvini che dice in tv che lui il canone Rai non lo paga perché vuole abolirlo e io vorrei abolire lui, la sua ignoranza e la sua volgarità.
Insomma mi alzo, con fatica, stiracchiando la schiena; per ora c'è ancora troppa roba che devo digerire prima di essere un bravo cittadino. Proverò con l'Alka seltzer. Ma forse serve L'idraulico liquido.

7 mag 2008

La banda

Si vocifera che Calderoli possa assumere la titolarità di un ministero assai originale quello della DELEGIFICAZIONE. Per un chirurgo maxillo-facciale come il Roby mi sarei aspettato un ministero della DEVITALIZZAZIONE o al limite della pulizia dentale. Invece no, sarà forse chiamato, novello Penelope, a disfare quello che i Parlamenti hanno fatto: che lavoraccio.
Come premio quindi, dopo aver fatto danni in qualunque casella governativa fosse stato inserito nelle precedenti esperienze (fu uno dei tanti costretti alle dimissioni nell'ultimo Governo di Silvio, nello specifico per la questione della maglietta anti-Islam) gli si ridà un bell'incarico ("prima hai fatto un po' le bizze ma sei uno intelligente in fondo, stavolta però riga dritto mi raccomando"). Sarebbe auspicabile che il nostro Presidente della Repubblica esercitasse la sua moral suasion, come si usa dire di questi tempi, sulla riproposizione di certi nomi. Di Yesmen ventriloqui di Silvio o di Umberto ce ne sono in abbondanza, almeno si salverebbe la forma per qualche settimana. Ma in Italia è così, si dimentica tutto presto: un po' come nell'hockey, si va in panchina per un minuto di penalizzazione ma poi si rientra in campo. Quindi avremo anche Scajola (dimissionario come sopra) e Tremonti (dimissionario come sopra), insomma la solita banda che suonerà la solita musica, in attesa del maiale day.